giovedì 4 settembre 2008

E-book e libro di carta? Alleati e non concorrenti


Aldo Manuzio era un stampatore, un editore, un intellettuale e un bibliofilo e il suo ”festina lente” di svetoniana memoria risuona valido ancora oggi. Probabilmente Manuzio sarebbe d’accordo nel leggere in quel suo motto portafortuna un significato più moderno. Pensiamo al web: Internet segna la nascita di una nuova era dove l’esigenza è quella di ricevere informazioni velocemente grazie al digitale e dove l’esortazione che ci arriva dagli studiosi dei media è di trattare l’argomento con prudenza e saggezza.
Sarà forse per questo che in Italia nel 1993 è nato il Progetto Manuzio, che crede fermamente nella possibilità di mettere la cultura a disposizione di tutti. I promotori sono certi che divulgando a costo zero i capolavori della letteratura (dalla Divina Commedia ai Malavoglia), manuali, tesi di laurea, riviste e altri documenti in formato elettronico disponibili sempre, in tutto il mondo, si riesca a rendere un grosso servigio alla cultura. Il Progetto mira anche a rendere fruibile i testi agli ipovedenti ed ai portatori di handicap. Alla base di tutto questo è possibile rintracciare uno spirito di condivisione del sapere, in pieno stile web 2.0. Gli ideatori del progetto Manuzio riconoscono al libro elettronico, e dunque all’ e book, una potenzialità di altissimo livello, non solo per quel che riguarda la diffusione del sapere, il risparmio degli spazi fisici, ma anche per tutte quelle caratteristiche tecnologicamente positive che appartengono al testo digitale. Libro elettronico e libro di carta appaiono dunque alleati e non concorrenti. Ecco il testo dell'appello al mondo della cultura dell'associazione Liber Liber- Progetto Manuzio.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Stanno facendo una cosa del genere anche a livello mondiale. Più tardi se ho tempo vado a rintracciare il link e lo pubblico qui!

R4

Anonimo ha detto...

@r4: Si tratta del progetto Gutenberg forse? ma quello è nato prima del Manuzio. Ne sono a conoscenza per vie "scolastiche"... Mi piacerebbe approfondire

Anonimo ha detto...

Esatto, Gutenberg! Ne avevo letto su Internazionale tempo fa, ma chissà che fine ha fatto quel numero.

R4