domenica 11 gennaio 2009

E-book: forum, chat pubbliche e social network

Chi pensa che l’e-book sia un argomento di nicchia si sbaglia. Sul Web ci sono chiari segni di fermento, e dopo i blog dedicati al tema del libro elettronico sembra essere arrivato il momento della condivisione su altri piani. A Genova, ad esempio, è nato un E-book club (su piattaforma Simplicissimus) con tanto di forum e di chat pubblica su Skype.
Su Facebook è nato il gruppo “eBooks A new way to read”, ancora molto giovane e creato da un lettore di Vancouver, di fan degli e-book reader, i dispositivi che permettono la lettura del libro elettronico (Kindle, Cybook, iLiad eccetera). In rete esistono molti download, gratis o a pagamento per impaginare in proprio libri elettronici, e su eBay impazzano guide multimediali di ogni genere.
Il vero, grosso limite? Siamo ancora lontani dalla letteratura e dalla saggistica di alto livello su supporto elettronico. Ma a proposito di questo, disponibile on line c’è una bella chiacchierata con lo scrittore Fabrizio Venerandi a cura di E-Boom.

venerdì 9 gennaio 2009

"Studio illegale" diventa un libro


"Io sono un professionista serio. Ultimamente non sto molto bene".
Duchesne è il nick di un avvocato trentenne. Un avvocato vero, in carne ed ossa. Ma è anche uno che con i blog e la scrittura se la cava, tanto che il suo Studio illegale, creato con Splinder, è diventato un libro. A puntare su di lui è la Marsilio che lo annuncia come “un travolgente romanzo satirico sul mondo degli avvocati, a cavallo tra Il diavolo veste Prada e Camera Café”. Il libro uscirà a febbraio, ma da una prima occhiata al blog è facile dedurre come sarà.

Il primo post risale al 20 aprile 2007 e in poche righe, sferzanti, Duchesne annuncia i suoi propositi:

Avete mai sentito parlare di Bonelli Erede Pappalardo, Clifford Chance, Freshfields, Gianni Origoni Grippo, Chiomenti, etc.? Sono studi legali (“law firm”) di consistenti dimensioni, che assistono banche e imprese nelle più ricche transazioni (“deal”). A farne parte sono centinaia di professionisti, dai 23/24 anni in su, laureati con ottimi voti, buone competenze linguistiche e una discreta dose di ambizione e volontà.I moderni schiavi.


Tra mini sketch d’ufficio, impietosi ritratti di lividi colleghi e ignari praticanti, sadismo in gessato, e una ironia di alta qualità, Duchesse si fa beffa di un mondo che conosce a menadito. E, soprattutto, è riuscito a superare l’ultima (buona) causa: quella di passare dal Web alla carta. Che è ancora una promozione quando si parla di scrittura.