tag:blogger.com,1999:blog-2041147376609072642024-03-05T06:12:48.221-08:00BitLitAppunti su letterature, scritture, editoria e nuovi mediaBitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.comBlogger46125tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-25083123701351275752009-09-17T13:02:00.000-07:002009-09-17T13:12:50.164-07:00BitLit cambia pelle e sbarca su SudMediatika. Arrivederci.<a href="http://i43.tinypic.com/28qpxzd.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 199px; CURSOR: hand; HEIGHT: 237px" alt="" src="http://i43.tinypic.com/28qpxzd.jpg" border="0" /></a> BitLit, pensato come taccuino multimediale di appunti per supportare la redazione del saggio "Potere di link" cambia pelle. Da lunedì 21 diventerà una rubrica fissa (categoria) del nuovo blog <em><a href="http://www.sudmediatika.it/">Sud Mediatika: storie, persone, media visti dal meridiano inferiore</a></em>. Non è una partita che si chiude. Al contrario, è un'evoluzione, una maturazione di contenuti. Bit Lit ha viaggiato allegramente, senza regole, senza scadenze, senza troppi problemi. SudMediatika vuole essere un blog moderno, possibilmente aperto a chi ama i nuovi media, e, ovviamente, anche la scrittura on line. Fatemi un bell' in bocca al lupo. Arrivederci.BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-34709751225913377092009-09-17T12:52:00.000-07:002009-09-17T13:01:49.927-07:00Potere di link il 18 a Viareggio<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJWM6Fwri81ZyzmCOGohsfBZE75rvFOmRIE5TlGJoMu-ruryQJBzIJQYQSg-KT-OwR5-pciWw9I83tdHh2q1coNieKzuFiPtV2IlRzVdrUskUVpqZQRyMUy0zuCimiNBTF72bU3t1rpXk/s1600-h/PDL,+copertina++RMDN.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5382529026937135730" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 213px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJWM6Fwri81ZyzmCOGohsfBZE75rvFOmRIE5TlGJoMu-ruryQJBzIJQYQSg-KT-OwR5-pciWw9I83tdHh2q1coNieKzuFiPtV2IlRzVdrUskUVpqZQRyMUy0zuCimiNBTF72bU3t1rpXk/s320/PDL,+copertina++RMDN.jpg" border="0" /></a><br /><div>“Potere di link: scritture e letture dalla carta ai nuovi media” di Rosa Maria Di Natale (Bonanno Editore, 2009) sarà presentato il 18 settembre a Viareggio nell’ambito del Premio “<a href="http://www.donnaeweb.it/2009/">DONNAèWEB”, </a>il riconoscimento nato nel 2004 per promuovere le professionalità femminili nel web; un premio per valorizzare le donne che attraverso il web svolgono la propria attività nell'impresa, nel pubblico e nel no profit.<br />La presentazione del saggio della giornalista catanese e docente di Comunicazione, giornalismo e nuovi media all’Università di Catania, si terrà nella Biblioteca Comunale di Viareggio (piazza Mazzini 22), alle ore 18. Relatrice sarà la scrittrice Isabella Moroni.<br />“Potere di link” è rivolto a chi è interessato all’affascinante legame tra discipline umanistiche e il mondo dei bit, e a tutti coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta all’argomento. Scrittori, lettori ed editori da tempo fanno i conti con il digitale, sperimentandosi sulla Rete e confrontandosi con gli e-book, gli ipertesti, le biblioteche immateriali, le librerie virtuali, il self publishing ma soprattutto guardando al testo con un’ottica diversa rispetto a quella "lineare" del passato. Sotto la lente dell’autrice anche blog e siti letterari, dove spesso la scrittura diventa collaborativa e incontra la multimedialità e le lezioni di calviniana leggerezza. Il potere di link coincide dunque con la possibilità, per il lettore e l’autore, di andare oltre il testo tradizionale.<br />“DONNAèWEB” 2009 è un evento organizzato da Provincia di Lucca, Apt Versilia, Comune di Viareggio e Associazione Web Italia Onlus. Gli incontri letterari sono realizzati in collaborazione con il magazine on line di arte contemporanea e cultura Art a part of cult(ure) con sede a Roma, con la libreria Mondadori di Viareggio e con l’Hotel Esplanade di Viareggio.<br /><br /><em>“Potere di link” fa quello che ogni buon testo scientifico dovrebbe fare: spiegare per filo e per segno qual è il forte legame tra la scrittura e la cosiddetta “rivoluzione digitale”. (…) Sembra che il passare dei secoli abbia complottato per evidenziare una verità che sembriamo aver dimenticato: scrivere è una tecnologia. Se su carta o su un dispositivo elettronico, cambia davvero poco…”<br />(Salvo Mica, La Sicilia)<br /><br />“… un testo che, pur avendo una destinazione universitaria, ha una chiarezza di esposizione difficile da trovare in testi del genere. Da Calvino agli e-book, da Fedro e Socrate alla “googlizzazione” delle biblioteche. Il concetto di base è che i tempi non cambiano inutilmente, e che l’unico modo per non sentirsi inutili è correre insieme al tempo”<br /><br />(Gery Palazzotto, in un blog)</em></div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-72442020840098504782009-05-14T13:11:00.000-07:002009-05-14T13:20:49.145-07:00Una due giorni alla Fiera del libro<a href="http://www.explora.rai.it/online/amministrazione/uploads/big/50567264.gif"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 277px; CURSOR: hand; HEIGHT: 98px" alt="" src="http://www.explora.rai.it/online/amministrazione/uploads/big/50567264.gif" border="0" /></a> "Potere di link" sarà alla Fiera del libro di Torino.<br /><br />L'appuntamento è per venerdì 15 alle ore 12, nel padiglione 2 stand K64. Lo presenterà il docente di Comunicazione pubblica e sociale e Relazioni Pubbliche all'Università di Udine Francesco Pira. Insieme al mio libro si parlerà anche di "Breve storia dei materiali scrittori” del bibliotecario Carlo Pastena, sempre edizioni Bonanno.<br /><br />La mia due giorni torinese potrà essere seguita via Twitter (qui su BitLit e sul sito di <a href="http://www.step1.it/">Step 1</a>) e anche sulla mia pagina Facebook.BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-86482138282647796782009-04-21T01:37:00.000-07:002009-04-21T03:19:09.867-07:00Videoletture/1 La Morsa di Loretta Napoleoni<object width="560" height="340"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/E4Q4xJXj_So&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/E4Q4xJXj_So&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="560" height="340"></embed></object><br /><br />Dal canale BooksZop di You tube, ecco una video intervista di Antonio Zoppetti (<a href="http://zop.splinder.com/">ZOP</a>) a Loretta Napoleoni. Zoppetti è curatore del canale BooksPeople su <a href="http://www.booksweb.tv/">Booksweb</a>.<br /><br /><a href="http://www.lanapoleoni.ilcannocchiale.it/">Loretta Napoleoni </a>è uno dei massimi esperti di economia e di terrorismo internazionale. Il suo ultimo libro, La morsa, Chiarelettere 2009 (pp.186, 13,60 euro) in libreria dal 23 aprile, ricostruisce lo scenario in cui siamo precipitati dopo l'11 settembre. Mentre la politica di Bush - attraverso la propaganda del terrore - ci ha fatto credere che Al Qaeda era in grado di distruggere il mondo e ha spostato capitali colossali per combattere la guerra al terrorismo, la crisi dell'occidente era tutta interna. Washington ha finanziato la war on terror con la deflazione: in due anni ha fatto scendere i tassi d’interesse dal 6 all’1,5%. A finanziare l’intervento armato in Afghanistan e in Iraq non è stato il Congresso ma la vendita dei buoni del tesoro sul mercato internazionale, che il taglio dei tassi ha reso più appetibili. Il fenomeno dei mutui subprime, la bolla speculativa del mercato immobiliare e il dilagare dei prodotti strutturati come i derivati sono le conseguenze economiche diretti della risposta americana all’attentato delle Torri gemelle. In questa recessione che, invece di essere un fenomeno passeggero ciclico rischia di travolgere l'intero sistema capitalista, distratti da Al Qaeda e derubati da Wall street, siamo attanagliati in una morsa. Il problema è: come uscirne?<br /><br /><strong>L’AUTRICE</strong>. <em>Loretta Napoleoni è romana ma vive a Londra. È tra i massimi esperti di terrorismo ed economia internazionale. Collabora con la Cnn, la Bbc e scrive per Le Monde, El Pais, The Guardian, Internazionale, il Caffé e l’Unità. Per Affaritaliani.it cura la rubrica Retrobottega. Tra i suoi libri: Terrorismo Spa (il Saggiatore), Al Zarqawi (Tropea), Economia canaglia (il Saggiatore), I numeri del terrore (con Ronald J.Bee, il Saggiatore).</em>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-51598756065090303272009-03-31T02:08:00.000-07:002009-04-01T09:59:38.038-07:00E' uscito "Potere di link"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZD9KQBHgQDenqfWVda5eUfOrD4rGMoqTI3w2hPqKC5so-qb-R-yFCErZKtUGcxoxZiwpfG9IOldTqNJj6QUsdnSOU6-uTnjTGKMu4bZMfoopja2ji1XXhM0tUZVUH7DqRTpWIKIG0DXw/s1600-h/potere+di+link.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5319278895697641442" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 213px; CURSOR: hand; HEIGHT: 320px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZD9KQBHgQDenqfWVda5eUfOrD4rGMoqTI3w2hPqKC5so-qb-R-yFCErZKtUGcxoxZiwpfG9IOldTqNJj6QUsdnSOU6-uTnjTGKMu4bZMfoopja2ji1XXhM0tUZVUH7DqRTpWIKIG0DXw/s320/potere+di+link.jpg" border="0" /></a><br /><em>Potere di link. Scritture e letture dalla carta ai nuovi media</em>, è il mio primo saggio. Il testo, edito da <a href="http://www.bonannoeditore.com/bonanno/index.asp">Bonanno</a>, è stato scritto per chi si occupa di comunicazione e new media.<br /><br /><br /><br /><br /><em>Scrittori, lettori ed editori da tempo fanno i conti con il digitale, sperimentandosi sulla Rete e confrontandosi con gli e-book, gli ipertesti, le biblioteche immateriali, le librerie virtuali, il self publishing ma soprattutto guardando al testo con un’ottica diversa rispetto a quella "lineare" del passato. Senza ancora abbandonare le suggestioni della carta ma affidandosi alle potenzialità dei new media, l'oggetto libro si misura con un mercato complesso. Tra blog e siti Internet la scrittura diventa collaborativa e incontra la multimedialità e le lezioni calviniane. Il potere di link coincide con la possibilità, per il lettore e l’autore, di andare oltre il testo analogico. Questo breve saggio è rivolto a chi studia Scienze della comunicazione ed è interessato all’ affascinante legame tra discipline umanistiche e il mondo dei bit, e a tutti coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta all’argomento.</em><br /><br /><em>Potere di link</em> è in vendita anche su <a href="http://www.bonannoeditore.com/bonanno/index.asp">IBS</a>.<br />Aspetto le vostre impressioni.BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-79034821479689000242009-01-11T03:06:00.000-08:002009-01-11T03:13:49.946-08:00E-book: forum, chat pubbliche e social network<a href="http://www.xconomy.com/wordpress/wp-content/images/2008/05/xoxo_ebook_640.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 209px; CURSOR: hand; HEIGHT: 135px" alt="" src="http://www.xconomy.com/wordpress/wp-content/images/2008/05/xoxo_ebook_640.jpg" border="0" /></a> Chi pensa che l’e-book sia un argomento di nicchia si sbaglia. Sul Web ci sono chiari segni di fermento, e dopo i blog dedicati al tema del libro elettronico sembra essere arrivato il momento della condivisione su altri piani. A Genova, ad esempio, è nato un <a href="http://ebcgenova.simplicissimus.it/">E-book club</a> (su piattaforma <em>Simplicissimus</em>) con tanto di <a href="http://forum.simplicissimus.it/index.php/board,76.0.html">forum</a> e di chat pubblica su Skype.<br />Su Facebook è nato il gruppo “eBooks A new way to read”, ancora molto giovane e creato da un lettore di Vancouver, di fan degli e-book reader, i dispositivi che permettono la lettura del libro elettronico (Kindle, Cybook, iLiad eccetera). In rete esistono molti <a href="http://www.ebookswriter.com/ita/?par=gg4">download</a>, gratis o a pagamento per impaginare in proprio libri elettronici, e su eBay impazzano guide multimediali di ogni genere.<br />Il vero, grosso limite? Siamo ancora lontani dalla letteratura e dalla saggistica di alto livello su supporto elettronico. Ma a proposito di questo, disponibile on line c’è una bella chiacchierata con lo scrittore <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_Venerandi">Fabrizio Venerandi</a> a cura di <a href="http://e-boom.simplicissimus.it/2008/12/04/gli-autori-italiani-e-le-book-intervista-allo-scrittore-fabrizio-venerandi/">E-Boom</a>.BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-50927454149431892252009-01-09T12:15:00.000-08:002009-01-09T12:23:49.406-08:00"Studio illegale" diventa un libro<a href="http://i3.ebayimg.com/01/i/000/dc/53/b1cb_2.JPG"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 145px; CURSOR: hand; HEIGHT: 153px" alt="" src="http://i3.ebayimg.com/01/i/000/dc/53/b1cb_2.JPG" border="0" /></a><br /><div>"Io sono un professionista serio. Ultimamente non sto molto bene".<br />Duchesne è il nick di un avvocato trentenne. Un avvocato vero, in carne ed ossa. Ma è anche uno che con i blog e la scrittura se la cava, tanto che il suo <em><a href="http://studioillegale.splinder.com/">Studio illegale</a></em>, creato con Splinder, è diventato un libro. A puntare su di lui è la <a href="http://www.marsilioeditori.it/">Marsilio</a> che lo annuncia come “un travolgente romanzo satirico sul mondo degli avvocati, a cavallo tra <em>Il diavolo veste Prada</em> e <em>Camera Café</em>”. Il libro uscirà a febbraio, ma da una prima occhiata al blog è facile dedurre come sarà.</div><br /><div>Il primo post risale al 20 aprile 2007 e in poche righe, sferzanti, Duchesne annuncia i suoi propositi:<br /><br /><em><span style="font-size:85%;">Avete mai sentito parlare di Bonelli Erede Pappalardo, Clifford Chance, Freshfields, Gianni Origoni Grippo, Chiomenti, etc.? Sono studi legali (“law firm”) di consistenti dimensioni, che assistono banche e imprese nelle più ricche transazioni (“deal”). A farne parte sono centinaia di professionisti, dai 23/24 anni in su, laureati con ottimi voti, buone competenze linguistiche e una discreta dose di ambizione e volontà.I moderni schiavi.</span></em></div><br /><div><br />Tra mini sketch d’ufficio, impietosi ritratti di lividi colleghi e ignari praticanti, sadismo in gessato, e una ironia di alta qualità, Duchesse si fa beffa di un mondo che conosce a menadito. E, soprattutto, è riuscito a superare l’ultima (buona) causa: quella di passare dal Web alla carta. Che è ancora una promozione quando si parla di scrittura.</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-40671720851036525142008-12-10T14:52:00.000-08:002008-12-12T11:52:04.290-08:00Il Web ama Pasolini<a href="http://www.teatridivita.it/foto/pasolini1.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 222px; CURSOR: hand; HEIGHT: 215px" alt="" src="http://www.teatridivita.it/foto/pasolini1.jpg" border="0" /></a><br />In questi giorni rileggo le <a href="http://www.ibs.it/code/9788806180096/pasolini-p-paolo/lettere-luterane-progresso">Lettere luterane</a> di Pier Paolo Pasolini e riassaporo la sua lucida, cinica e profetica critica ai media. Mi chiedo: cosa avrebbe pensato del Web? Cosa avrebbe raccontato a Gennariello sui nuovi media nel suo trattato pedagogico?<br />Una cosa è certa: Internet adora Pasolini, e lo adora in tutte le sue vesti, scrittore, saggista, poeta, regista, polemista. Date un’occhiata alla voce collettiva a lui dedicata su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Paolo_Pasolini">Wikipedia</a>. E’contrassegnata come “voce in vetrina”, una delle migliori voci riconosciuta dalla collettività che contribuisce a creare l’enciclopedia libera. Youtube rappresenta una vera e propria collezione di filmati a lui dedicati. Tra questi, quelli che toccano ancora le corde di un certo pubblico di lettori: <a href="http://it.youtube.com/watch?v=65QGvs_K1kk">Biagi che lo intervista </a>(e si inasprisce con lui), un pezzo su <a href="http://it.youtube.com/watch?v=xUn10yA09vI&feature=related">“Niente di più feroce della banalissima televisione”, </a>ma anche Pasolini ed Ezra Pound, o Pasolini e Moravia.<br />Il mese scorso i blog gli hanno dedicato un ricordo a 33 anni dalla sua morte, ancora misteriosa. <a href="http://www.liquida.it/pasolini/">Liquida </a>(il portale/ valorizzatore di blog, un portale, luogo virtuale interamente generato dagli utenti) ne ha riassunto i post più belli. E c’è un sito che fa molto di più: <a href="http://www.pasolini.net/">Pasolini. net</a>, dove esiste anche una sezione specifica dedicata alla sua figura ri-scritta dai <a href="http://paginecorsare.myblog.it/">blogger</a>.BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-64100677056784313612008-11-01T06:50:00.000-07:002008-11-02T02:02:20.169-08:00Booktrailer, ecco Miss Galassia di Benni<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/N5-Z1VjDM6E&hl=en&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/N5-Z1VjDM6E&hl=en&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /><br />Un’amica di <a href="http://tifeoweb.blogspot.com/">Tifeoweb </a>mi segnala un interessante booktrailer. Si tratta di <em>Miss Galassia</em> di Stefano Benni , una favola per bambini contro la vanità nelle librerie nei prossimi giorni per l’editore <a href="http://www.orecchioacerbo.com/">Orecchio Acerbo</a>. La voce narrante è dell’autore e il medium utilizzato per la diffusione è ancora una volta Youtube. «Vanesium - racconta Benni nel booktrailer - è un pianeta davvero particolare. I suoi abitanti sono ossessionati dall'aspetto fisico. Vogliono essere belli e giovanili tutta la vita. In questo pianeta invecchiare è un delitto. Il reato più grave è quello di nonneria».BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-10631314005191592322008-10-26T14:25:00.000-07:002008-10-26T15:21:14.270-07:00La scrittura collaborativa e il metodo SIC<a href="http://www.bibliolab.it/scrittura_creativa/alb.gif"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 267px; CURSOR: hand; HEIGHT: 276px" alt="" src="http://www.bibliolab.it/scrittura_creativa/alb.gif" border="0" /></a><br /><div>Gregorio Magini e Vanni Santoni hanno ideato nel 2007 il metodo SIC, <a href="http://www.scritturacollettiva.org/">Scrittura industriale collettiva </a>che grazie ad una comunità aperta di scrittori intende “far diventare la scrittura collettiva dei piccoli gruppi una prassi letteraria”. Il sito è tanto essenziale quanto interessante e funziona da “quartier generale” dal quale lavorare a racconti e romanzi.</div><br /><div><br />Gli autori hanno messo a disposizione anche un <a href="http://http://www.scritturacollettiva.org/files/ManualeSIC_0.pdf">manuale</a> dove vengono spiegati alcuni “aspetti di regia”; aspetti che prevedono la figura di un direttore artistico, di un vero e proprio “regista dell’opera” che muove le fila del lavoro di community. Il manuale spiega come sia necessario un lavoro di programmazione e di editing dei testi , di coordinamento dei compiti, composizione e aggiornamento del soggetto, di eventuale ricerca bibliografica. </div><br /><div></div><br /><div>“Tutti gli scrittori compilano tutte le schede, indipendentemente gli uni dagli altri: questo è uno degli assunti fondamentali del metodo SIC”, spiegano Magini e Santoni. </div><br /><div>Ma non si pensi che questa regia “dall’alto” snaturi il compito della scrittura collettiva. Se date un’occhiata alle FAQ, scoprirete che è possibile dare vita a un proprio gruppo SIC (un gruppo di 5-10 persone che lavorano a un proprio testo), e che “nel qual caso lo staff SIC fornirà istruzioni, tutoring e materiali”. </div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-70403171879072237612008-10-16T23:31:00.000-07:002008-10-16T23:38:28.153-07:00La biblioteca "senza posto fisso" di Shelley Jackson<a href="http://www.indiebound.org/files/people/faces/jacksonshelley.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 184px; CURSOR: hand; HEIGHT: 267px" height="401" alt="" src="http://www.indiebound.org/files/people/faces/jacksonshelley.jpg" border="0" /></a><br /><div>L’autrice di uno dei classici degli ipertesti letterari, <a href="http://www.ineradicablestain.com/">Shelley Jackson</a>, è ormai apprezzata in tutto il mondo per la sua narrativa forte, talentuosa e postmoderna. In Italia Minimum Fax ha pubblicato <a href="http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=221">La melancolia del corpo</a> (2004) e "Sonno", in <a href="http://www.minimumfax.com/libro.asp?libroID=135">Burned Children of America</a>, (2004).<br />Ma oggi vi segnalo un’altra creazione della scrittrice e cioè <a href="http://www.interstitiallibrary.com/"><em>The Interstitial Library's Circulating</em> </a><em>Collection</em>, una provocatoria biblioteca che –scrive l’autrice- non si trova in un posto fisso ma nelle collezioni private di tutti i lettori, nelle librerie dell’usato, nei negozi di cose a poco prezzo, nella spazzatura, nelle discariche, ma anche nelle soffitte, garage, alberi cavi, navi affondate, nel fondo scrivania-cassetti di scrittori, nella fantasia dei non-scrittori, nelle pagine di altri libri, nel “possible future, and the inaccessible past”.Tutta la creatività della Jackson poggia sul non luogo, sulla non trama e persino sul non scritto, in quanto inteso come narrazione incompleta, pronta per essere finita dal lettore anziché dell’autore. Da informazioni raccolte sul Web - non esiste una biografia ufficiale della scrittrice - risulta che la Jackson abbia un debole per i negozi di libri usati, dove ha anche lavorato, e una paradossale (per lei, autrice storicamente “elettronica”) e “adeguata ossessione per i libri: carta, colla e inchiostro”.</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-58993012132665149792008-10-11T02:10:00.000-07:002008-10-11T02:18:22.198-07:00A Palermo un corso di "Editoria e creatività"<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmdAuX3dbt6AJnF2qJ-m0Sv7Kdj-Mm28VkLC0hRW-YWYsF4ChB8yPObnsodH1r2z1QMNXs4RB0dVcKWkEqikNm2OGgpBhZiULBVxzxNdM9uRxPMQ7SskrGdndjAucR39nHttjABtMHCDM/s1600-h/book.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5255822873560707730" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 272px; CURSOR: hand; HEIGHT: 215px" height="191" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmdAuX3dbt6AJnF2qJ-m0Sv7Kdj-Mm28VkLC0hRW-YWYsF4ChB8yPObnsodH1r2z1QMNXs4RB0dVcKWkEqikNm2OGgpBhZiULBVxzxNdM9uRxPMQ7SskrGdndjAucR39nHttjABtMHCDM/s320/book.jpg" width="238" border="0" /></a><br /><div>Un corso di "Editoria e creatività" organizzato da <a href="http://www.fattesto.it/">Fattesto</a> si svolgerà a Palermo, presso Biotos (via XII Gennaio) dal 7 novembre al 20 dicembre 2008, ogni venerdì (ore 18-21) e sabato (ore 9-12) . Le iscrizioni scadono il 31 ottobre. Il corso, a numero chiuso, offrirà stage presso editori ai migliori allievi e rilascerà attestato di frequenza. Tra i docenti, editor, scrittori, agenti letterari, giornalisti ed esperti di web. Per informazioni o iscrizioni: <a href="mailto:info@fattesto.it">info@fattesto.it</a></div><br /><div>Tra i docenti, Santo Piazzese (scrittore), Roberta Oliva (agente letterario), Gery Palazzotto (scrittore), Giacomo Cacciatore (scrittore), Raffaella Catalano (editor), Sara Geraci (esperta di formazione professionale), Davide Camarrone (scrittore), Fabrizio Piazza (libraio), Christine Hofmeister (grafico), Daniela Groppuso (visual merchandiser), Nicolò Sieli (editore), Tony Siino (esperto web). Ai migliori corsisti sarenno offerti stage dai partner del corso. </div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-59430455678521656192008-10-01T02:05:00.000-07:002008-10-01T02:14:47.654-07:00I libri di Ippolita e le letture gratuite<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRbRz61eTU9pOVZocb7KmPI2HfWEYzfKTgjc-HM2jvjmTUFyDsYThCoTDK2LAJYUIFgcrJoFmDmkYVpmTUGw2FYI3np35b7vw8fmp-TVulOw7fnXh8qcWC187hDKqr297Inu08PP2Bkbw/s1600-h/ippolita_back.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5252111091954491026" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRbRz61eTU9pOVZocb7KmPI2HfWEYzfKTgjc-HM2jvjmTUFyDsYThCoTDK2LAJYUIFgcrJoFmDmkYVpmTUGw2FYI3np35b7vw8fmp-TVulOw7fnXh8qcWC187hDKqr297Inu08PP2Bkbw/s320/ippolita_back.gif" border="0" /></a><br /><div><a href="http://ippolita.net/">Ippolita.net</a> e' un server italiano ma è anche una comunità di "scriventi", un nome collettivo, un punto di incontro sul web che serve a condividere conoscenze tecniche, strumenti e principi etici tra gli users dei linguaggi digitali e i linguaggi della scrittura.Ippolita è molto più di un laboratorio se si considera che tratta progetti editoriali indipendenti e che offre servizi per libri autoprodotti, saggi, narrativa e altri progetti sulla Rete, attraverso l'attivazione di mailing list e lo strumento di scrittura collettiva wiki.</div><br /><br /><div>Il server non disdegna il mercato editoriale tradizionale su carta, ma mette a disposizione le sue produzioni gratis e direttamente sul web. “<a href="http://ippolita.net/onf">Open non è Free</a>” ad esempio è un saggio di Ippolita sull’uso dei codici scritto a più mani, che dal 2005 è possibile acquistare anche in libreria dopo essere stato stampato su carta per i tipi della Eleuthera edizioni, oppure scaricare gratis da internet. Per comporlo sono stati utilizzati strumenti di open publishing in rete ed è rimasta una sorta di “opera aperta” per molto tempo. Non c'è contraddizione tra le due opzioni: mercato tradizionale o rete è lo stesso. Anche se gli autori ricordano che è possibile (e a noi sembra doveroso) fare <a href="http://ippolita.net/donazioni">donazioni </a>on line.</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-29621775820895150452008-09-24T07:16:00.000-07:002008-09-24T07:27:00.817-07:00Booktrailer Factory, via al concorso<a href="http://www.pennaemouse.it/public/media/la_croce_di_honninfjord_.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 132px; CURSOR: hand; HEIGHT: 216px" height="411" alt="" src="http://www.pennaemouse.it/public/media/la_croce_di_honninfjord_.jpg" border="0" /></a><br /><div>I booktrailer avranno un ruolo di primo piano all'interno dell’edizione 2008 del Trailers FilmFest, la più importante manifestazione europea dedicata ai trailer cinematografici, che si svolgerà a Catania dal 25 al 27 settembre, con la direzione di Stefania Bianchi.<br /><br />Il <a href="http://www.blogger.com/www.trailersfilmfest.com">Trailers FilmFest</a>, in collaborazione con <a href="http://www.marsilioeditori.it/">Marsilio Editori</a> e con la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania, organizza Booktrailer Factory, un grande concorso per la realizzazione di un booktrailer basato sul romanzo Novalis di Giorgio Fontana, che Marsilio pubblicherà a settembre.<br />Il vincitore, il cui video promuoverà ufficialmente il romanzo, sarà ospite alla VI edizione del Trailers FilmFest e potrà partecipare a un workshop sui booktrailer tenuto da Bonsaininja. Si tratta di un’occasione unica per aspiranti cineasti e videomaker di dimostrare il proprio talento e cimentarsi con un nuovo genere di produzione video che offrirà in futuro sempre maggiori opportunità lavorative.<br /><br />Inoltre, la rassegna curata da Annarita Briganti e Jacopo De Michelis presenterà una selezione dei migliori booktrailer realizzati negli ultimi anni nel nostro paese. Per la prima volta sarà possibile vedere raccolto il meglio della produzione italiana di booktrailer, che ne testimonia la vitalità e il livello tecnico ed espressivo raggiunto. Dai romanzi di autori affermati come Niccolò Ammaniti, Marco Baliani e i Wu Ming a quelli di emergenti come Paolo Roversi e Simone Sarasso, sono infatti sempre di più i libri per la cui promozione il booktrailer è diventato uno strumento di primaria importanza.<br /><br />Si tratta di una vera e propria consacrazione per i booktrailer, a cui vengono aperte le porte di un festival cinematografico, e che escono così dalla fase sperimentale e pioneristica per affermarsi compiutamente come una nuova forma di comunicazione ed espressione multimediale.<br /><br />I 20 video selezionati per la rassegna e i cinque finalisti del concorso sono online sul sito del festival.</div><br /><div></div><br /><div><span style="font-size:78%;">fonte Marsilio</span></div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-52533352816580732372008-09-21T01:43:00.000-07:002008-09-21T02:04:54.302-07:00Cappuccetto rosso elettronico e femminista<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiulvTlm84LQfm3NV5LLhUI5KTcyQA2LVTHmJSFY6byrF3bykNkXGVEO2EJVD_nUXo7JY77WZuoWLArrR_Y14Dl328PaVWmyjYMzaJ52r3GqXJuUEqrUh7cZ49KhgV5IPOXEjJMiA_650/s1600-h/leishman__redridinghood.png"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5248394591229725314" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 116px; CURSOR: hand; HEIGHT: 81px" height="102" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiulvTlm84LQfm3NV5LLhUI5KTcyQA2LVTHmJSFY6byrF3bykNkXGVEO2EJVD_nUXo7JY77WZuoWLArrR_Y14Dl328PaVWmyjYMzaJ52r3GqXJuUEqrUh7cZ49KhgV5IPOXEjJMiA_650/s200/leishman__redridinghood.png" width="93" border="0" /></a><br /><div>La <a href="http://eliterature.org/">Elo</a>, Organizzazione letteratura elettronica, è una no profit americana fondata nel 1999 per promuovere e facilitare la scrittura, l’editoria e la lettura in bit. L’obiettivo è soprattutto quello di aiutare editori e scrittori a far conoscere le loro opere letterarie a livello mondiale. Dallo scorso giugno la Elo riceve candidature per preparare il secondo volume della raccolta di letteratura elettronica. Il <a href="http://collection.eliterature.org/">primo volume,</a> invece, è già on line sotto la licenza Creative commons. Scegliete pure il lavoro che vi ispira di più semplicemente cliccando sopra le icone grafiche. BitLit vi segnala il racconto interattivo e animato di Donna Leishman, giovane artista britannica che propone un <a href="http://collection.eliterature.org/1/works/leishman__redridinghood.html">Cappuccetto rosso</a> dei giorni nostri, un po’ sognatrice, un po’ bad girl, un po' digital-femminista. </div><div></div><div><span style="font-size:78%;">Foto tratta da </span><a href="http://collection.eliterature.org/"><span style="font-size:78%;">http://collection.eliterature.org/</span></a></div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-84879757656608915692008-09-09T11:55:00.000-07:002008-09-09T12:10:39.248-07:00Ripeschiamo l’altro Joyce. Quello di Afternoon<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR28DNHqUp8cnFznLqZ6tTk9NDd96PhWwyQ3OeQKG0QUikqD9ZGE4VSkc7ULfD7ep2TmChNbll85BWwhw4qRN9Kg_GtuVvQ96CYMRIPK0NyNdvDyMm-qo_-HsQhbPnaQCuBamXkA6LGvw/s1600-h/AfternoonCover2.jpe"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5244100513430843874" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" height="184" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR28DNHqUp8cnFznLqZ6tTk9NDd96PhWwyQ3OeQKG0QUikqD9ZGE4VSkc7ULfD7ep2TmChNbll85BWwhw4qRN9Kg_GtuVvQ96CYMRIPK0NyNdvDyMm-qo_-HsQhbPnaQCuBamXkA6LGvw/s200/AfternoonCover2.jpe" width="134" border="0" /></a><br /><div>Per leggere il primo vero romanzo ipertestuale della storia della letteratura mondiale, ossia <em>Afternoon a story</em> di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michael_Joyce">Michael Joyce</a> scritto nell’87, bisogna armarsi di pazienza: acquistare il Cd rom su Amazon, o meglio direttamente dal sito dell’editore americano <a href="http://www.eastgate.com/">Eastgate</a>, e dimenticare che qualche anno fa è esistita una versione italiana del lavoro distribuito da Human System Milano oggi praticamente introvabile.<br /><em>Afternoon a story</em> riserva ancora molte sorprese nonostante il programma, il mitico Storyspace, sia rimasto uguale a se stesso, dal lancio di ventun anni fa ai giorni nostri.<br />Tra gli episodi anche un <em>Lolly’s monologue</em> che rimanda al celebre <em>stream of consciousness</em> della signora Bloom, la Molly del suo omologo e forse maestro dell’autore di <em>Afternoon</em>, il grande James Joyce autore dell’Ulisse.<br />La differenza tra Afternoon e un qualunque altro ipertesto letterario? Fondamentale, essendo il primo del suo genere: quel romanzo ipertestuale, infatti, è forse più radicale degli altri nella sua progettazione e nella sua rappresentazione in bit. Michael Joyce costringe il lettore di Afternoon a muoversi senza poter contare su un eventuale appiglio. Il testo è totalmente circolare e non viene fornita alcuna mappa per orientarsi, fatta eccezione per l’elenco dei paragrafi effettivamente presenti. La storia prende una piega valida sul fronte narrativo a seconda delle scelte del lettore, ma può anche implodere, se non si ritrova il gusto di scavare tra le pieghe della trama non lineare. Gli ingredienti? Le paure, il sesso, le passioni, spalmate tra 539 paragrafi e 951 link. Entrare in Afternoon a colpi di link è come diventare un po’ scrittori. In fondo la storia che ne viene fuori non è mai uguale a quella pensata da Joyce. Ammesso che ne abbia mai pensata una soltanto. </div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-34437039401946862132008-09-04T08:33:00.000-07:002008-09-04T08:44:57.156-07:00E-book e libro di carta? Alleati e non concorrenti<a href="http://www.manuzio.provincia.venezia.it/manuzio/immagini/prima_stamperia_di_Manuzio_ridimensionata.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand" alt="" src="http://www.manuzio.provincia.venezia.it/manuzio/immagini/prima_stamperia_di_Manuzio_ridimensionata.jpg" border="0" /></a><br /><div><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Manuzio">Aldo Manuzio</a> era un stampatore, un editore, un intellettuale e un bibliofilo e il suo ”festina lente” di svetoniana memoria risuona valido ancora oggi. Probabilmente Manuzio sarebbe d’accordo nel leggere in quel suo motto portafortuna un significato più moderno. Pensiamo al web: Internet segna la nascita di una nuova era dove l’esigenza è quella di ricevere informazioni velocemente grazie al digitale e dove l’esortazione che ci arriva dagli studiosi dei media è di trattare l’argomento con prudenza e saggezza.<br />Sarà forse per questo che in Italia nel 1993 è nato il Progetto Manuzio, che crede fermamente nella possibilità di mettere la cultura a disposizione di tutti. I<a href="http://culturitalia.uibk.ac.at/LIBERLIBER/progetti/manuzio/"> promotori sono certi </a>che divulgando a costo zero i capolavori della letteratura (dalla Divina Commedia ai Malavoglia), manuali, tesi di laurea, riviste e altri documenti in formato elettronico disponibili sempre, in tutto il mondo, si riesca a rendere un grosso servigio alla cultura. Il Progetto mira anche a rendere fruibile i testi agli ipovedenti ed ai portatori di handicap. Alla base di tutto questo è possibile rintracciare uno spirito di condivisione del sapere, in pieno stile web 2.0. Gli ideatori del progetto Manuzio riconoscono al libro elettronico, e dunque all’ e book, una potenzialità di altissimo livello, non solo per quel che riguarda la diffusione del sapere, il risparmio degli spazi fisici, ma anche per tutte quelle caratteristiche tecnologicamente positive che appartengono al testo digitale. Libro elettronico e libro di carta appaiono dunque alleati e non concorrenti. Ecco il testo dell'appello al mondo della cultura dell'associazione <a href="http://culturitalia.uibk.ac.at/LIBERLIBER/progetti/manuzio/appello.htm">Liber Liber- Progetto Manuzio.</a></div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-29796315901694849632008-09-01T00:39:00.000-07:002008-08-31T23:07:46.933-07:00Digital Rights Management. Politicamente corretti?<a href="http://www.discretix.com/images/DRM_cycle_of_rights.gif"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand" alt="" src="http://www.discretix.com/images/DRM_cycle_of_rights.gif" border="0" /></a><br /><br /><div>Il bisogno di intervenire “dentro” il testo digitale è forte: si desidera allungarlo, approfondirlo, accorciarlo, cambiarne il titolo, inserirlo in un ragionamento più ampio.<br />Per motivi identici è necessario salvaguardare i diritti d’autore, ma anche la libertà di accesso ai contenuti digitali da parte dell’utente, la sua privacy, e trovare dunque un punto di equilibrio tra le due parti.<br />Per questo quando si parla di e-book e testi “creativi” digitalizzati in genere, è d’obbligo tenere in considerazione il problema dei diritti d’autore e dei cosiddetti DRM.<br />I Digital Rights Management (DRM), il cui significato letterale è <em>gestione dei diritti digitali</em>, sono, stando alla definizione di Wikipedia, “quei sistemi tecnologici mediante i quali i titolari di <em>diritti d'autore</em> (e dei cosiddetti diritti connessi) possono esercitare ed amministrare tali diritti nell'ambiente digitale, grazie alla possibilità di rendere protetti, identificabili e tracciabili tutti gli usi in rete di materiali adeguatamente “marchiati”.<br />Dei DRM fanno parte tutte quelle misure tecnologiche finalizzate ad incorporare “marchi di copyright” nascosti tra i bit dell’opera (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fingerprint">fingerprint</a> ossia l’impronta digitale, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Watermark_(informatica)">watermark</a>, la filigrana digitale), da non confondere con le misure tecnologiche di protezione dell’opera TPM (anti-copia, anticessione, anti fruizione). Questi ultimi però tutelano l’autore tout court senza tenere conto di tutte quelle esigenze di condivisione che fanno parte dell’era digitale e che vedono l’utente fruitore protagonista interattivo molto più che in passato quando era solo ed esclusivamente un lettore. Che pongono, insomma, l’utente al centro.Ecco perché il ruolo dei Digital Rights Management, solo teoricamente neutrale (non sempre i DRM sono trasparenti e qualche volta rappresentano anche una tecnologia spia per le scelte che l’utente opera in rete) , può invece divenire politicamente centrale. E il quesito diventa più serio se in ballo ci sono creazioni digitali che possono spaziare dalla letteratura sul web o nell’ipertesto alle immagini artistiche digitali.</div><br /><div><span style="font-size:78%;">foto da</span></div><br /><div><a href="http://www.discretix.com/DRM/"><span style="font-size:78%;">www.discretix.com/DRM/</span></a></div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-53166128814684331322008-07-08T01:13:00.000-07:002008-08-08T01:17:18.656-07:00Tempo di vacanze<a href="http://www.telesono.it/blogandgo/blog/Blog%20and%20Go11_file/estate.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand" alt="" src="http://www.telesono.it/blogandgo/blog/Blog%20and%20Go11_file/estate.jpg" border="0" /></a><br /><div>Bitletteratura torna a settembre. Buona estate a tutti voi.</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-53779642691968068682008-06-12T03:24:00.000-07:002008-06-13T01:29:54.395-07:00Premio<a href="http://www1.istockphoto.com/file_thumbview_approve/5224688/2/istockphoto_5224688_winner.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand" alt="" src="http://www1.istockphoto.com/file_thumbview_approve/5224688/2/istockphoto_5224688_winner.jpg" border="0" /></a><br /><div>Quella dei premi "concatenati" è un rito dei blog, un gioco di rimandi a link amici o per cui si simpatizza. L'importante è non prendersi troppo sul serio. Le care <a href="http://lauraetlory.splinder.com/post/17433837/Premio+Blog">Laura et Lory</a> hanno nominato BitLit per il premio <a href="http://arteypico.blogspot.com/">Arte y Pico Award </a>che tiene conto della "creatività, del design e dei materiali utilizzati". Per regolamento devo anch'io nominare cinque blog <em>creativi </em>di mio gradimento. Eccoli: <a href="http://zop.splinder.com/">Zopblog </a>di Antonio Zoppetti (scrittura creativa, sperimentazione e generosità intellettuale), <a href="http://gerypa.blogspot.com/">Gery Palazzotto </a>(blog pensante, rigore nell'aggiornamento e una community che pochi in questo webmondo possono vantare), <a href="http://trappolapertopi.blogspot.com/">Trappola per topi </a>(diario on line dove la vita è come un pezzetto di formaggio da assaggiare quando e come ci viene voglia), <a href="http://renault4.blogspot.com/">Renault 4 </a>(ironia e leggerezza con contenuti mai banali), <a href="http://www.domist.net/DMOframe.htm">Domist </a>(sito letterario dove letteratura fa rima con pace). Dispenso tutti e cinque dal continuare la catena. E' contro il regolamento, ma il web è prima di tutto libertà. E poi mi piace infrangere le regole.</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-30193765990908298992008-06-07T06:53:00.000-07:002008-06-08T03:21:50.340-07:00Letteratura da ascoltare<a href="http://www.ilnarratore.com/admin/files_images/tutto_sugli/Leggere%20ai%20tempi%20dell_I-pod.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 195px; CURSOR: hand; HEIGHT: 209px" height="368" alt="" src="http://www.ilnarratore.com/admin/files_images/tutto_sugli/Leggere%20ai%20tempi%20dell_I-pod.jpg" border="0" /></a><br /><div>Degli audiolibri e del fatto che in Italia siano sempre più popolari ho già scritto. Tra le novità c'è <em>l’audio racconto</em> proposto da <a href="http://www.voxcompanyaudiolibri.it/">Vox company,</a> un’esperienza editoriale nuova di zecca, contraddistinta da prezzi possibili, dalla possibilità di acquistare direttamente dal sito e scaricare in pochi secondi il file, ma anche di formulare una sorta di compilation da sistemare in un unico cd. </div><br /><div>Il catalogo non è ancora ricco ma vanta già un buon numero di titoli e di collane; tra gli autori <em>Honore' de Balzac</em> e <em>Gilbert Keith Chesterton</em>, da <em>Arthur Conan Doyle</em> a <em>Théophile Gautier</em> e tanti altri.<br />Tutti testi brevi, dunque, in barba alla tendenza che predilige il romanzo al racconto.<br />Altri tre editori di audiolibri sono <a href="http://www.fullcolorsound.it/">Full Color Sound</a>, <a href="http://www.emonsaudiolibri.it/">Emons Audiolibri,</a> il <a href="http://www.ilnarratore.com/">Narratore audiolibri</a>.<br />Qualche giorno fa, una puntata della trasmissione di Rai radio 3 <a href="http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/" target="_blank">Fahrenheit </a>è stata dedicata alla presentazione di <a href="http://www.aedaudiolibri.it/" target="_blank">AEDA</a> - Associazione Editori Audiolibri - in occasione della Fiera del Libro di Torino. Sono stati letti alcuni estratti degli audiolibri già in vendita nelle librerie italiane. La trasmissione la trovate <a href="http://www.ilnarratore.com/RadioRAI3_Fahrenheit_08-05-08_AEDA_Fiera_Torino.mp3">qui.</a>* </div><div></div><div><span style="font-size:78%;">* fonte: Il Narratore</span></div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-78218250830899205012008-06-02T10:46:00.000-07:002008-06-02T10:50:18.246-07:00Buràn e le storie invisibili<a href="http://web.tiscali.it/adryweb2002/Sfondi%2016%20(2).bmp.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 256px; CURSOR: hand" height="179" alt="" src="http://web.tiscali.it/adryweb2002/Sfondi%2016%20(2).bmp.jpg" border="0" /></a><br /><div>“Ci sono mondi che si raccontano, là fuori. Mondi distanti e differenti, voci che chiedono ascolto. Buràn è una rivista letteraria che insegue e traduce storie dal Web di tutto il mondo, annullando distanze e silenzi”.<br />Sono tante le riviste letterarie on line, molte di queste vengono segnalate dai blogroll in giro per la rete e sono di buon livello, ma <a href="http://www.buran.it/">Buràn</a> è degna di nota perché compie un’operazione diversa dal solito. La <a href="http://www.buran.it/IL_CIBO/credits.htm">redazione</a> “procaccia” scritti in giro per il web –si tratta per lo più di siti ufficiali degli autori o altre riviste letterarie, quasi mai di blog- per poi fare un egregio lavoro di traduzione e rispetto della fonte.<br />Ogni numero di Buràn è a tema. L’ultimo, del febbraio 2008, è dedicato al cibo con incursioni in Messico, Spagna, Colombia, Stati uniti, Nepal, Sudafrica. Non manca una certa attenzione anche per altre forme creative come la fotografia. Per chi ama leggere su carta Buràn offre la possibilità di stampare con un semplice clic. La rivista ha poco più di un anno di vita alle spalle e, si legge nella presentazione, “la sfida a cui non negarsi è quella di scoprire Scritture Invisibili: storie scritte in lingue inaccessibili, o che si perdono nel grande oceano della Rete”.</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-42729447301787982402008-05-29T00:01:00.000-07:002008-05-29T00:09:09.537-07:00Scrivere in coppia<a href="http://www.bottegafagnola.it/portale/images/stories/oggettistica/scrittura01.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 250px; CURSOR: hand; HEIGHT: 211px" height="210" alt="" src="http://www.bottegafagnola.it/portale/images/stories/oggettistica/scrittura01.jpg" border="0" /></a><br /><div><em>Laura Costantini e Loredana Falcone sono due scrittrici. Hanno già pubblicato un buon numero di </em><a href="http://www.ibs.it/ser/serpge.asp?type=keyword&x=Loredana+falcone"><em>romanzi</em></a><em> e hanno un </em><a href="http://lauraetlory.splinder.com/"><em>blog</em></a><em> seguitissimo. Che c’è di strano? Laura e Loredana, si firmano Laura et Lory e i libri li scrivono insieme, a quattro mani. C’è di più: le autrici pubblicano i racconti e i capitoli dei nuovi romanzi </em><a href="http://lestoriedilauraetlory.splinder.com/"><em>anche sul web</em></a><em>, in modo che tutti possano conoscerli in anteprima, leggerli, giudicarli, apprezzarli. Insomma, Laura et Lory sono due bitscrittrici, ma di quelle che però amano ancora la carta. E sono un esempio vivente di quella </em><a href="http://bitletteratura.blogspot.com/2008/05/scrittori-collaborativi-creativit-in.html"><em>scrittura collaborativa</em></a><em> di cui avevamo già parlato.</em><br /><br /><br />di<strong> Laura et Lory</strong><br /><br />Scrivere in coppia. Pare che sia una cosa difficilissima da capire per tutti coloro,e cominciano ad essere parecchi, che ci leggono e ci incontrano online o di persona, durante le presentazioni. La domanda più gettonata in assoluto: “Come si fa a scrivere a quattro mani? Come vi dividete i compiti? Chi detta e chi scrive?”<br />Ogni volta è una fatica spiegare che non c’è un leader e un seguace. Che, semplicemente, da più di vent’anni, Laura e Loredana si incontrano, si siedono davanti ad una tastiera (prima della macchina da scrivere, oggi del computer) e cominciano a scrivere. Discutono, litigano, si accalorano ma anche filano d’amore e d’accordo nel gestire le vicende del romanzo, del racconto, della storia che preme per vedere la luce. Sappiamo che esistono delle coppie di scrittura nate grazie al Web. Conoscenza virtuale, decisione di dividersi i compiti, i personaggi, i capitoli. Scambio fitto di e-mail per arrivare alla costruzione di un libro. Per noi non è mai stato così. Ci siamo incontrate sui banchi di scuola, al liceo, abbiamo cominciato a scrivere fisicamente insieme da allora. Oggi continuiamo a farlo. La gestione condivisa è solo quella del blog, lì il Web la fa da padrone perché i contatti e le decisioni sugli argomenti da trattare viaggiano online. Ma il lunedì… il lunedì non esistono mariti, fidanzati, figli, genitori. Ci incontriamo e ci mettiamo davanti alla tastiera per dare spazio alla cosa che ci piace di più: scrivere. Scrivere al di là della pubblicazione, dell’approvazione,delle vendite. Spesso incontriamo persone scettiche sulla possibilità che i nostri romanzi (ne abbiamo pubblicati cinque a oggi) possano essere stati scritti a quattro mani. Molti contestano l’impossibilità di distinguere dove ha scritto l’una, dove ha scritto l’altra. Ci è stato proposto di partecipare a concorsi letterari divise, ognuna con un racconto, con lo scopo dichiarato di vedere quale delle due sappia realmente scrivere e chi brilli di gloria riflessa. Non abbiamo accettato. Ci piace scrivere insieme, Lauraetlory, tutto unito. Poi, se qualcuno ha la curiosità di leggerci separatamente, può fare un giro sul nostro blog e leggere qualche racconto di Lory, qualche storia di Laura. Perché scrivere da sole sappiamo. Ma preferiamo farlo insieme.</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-8565844192136980432008-05-25T12:52:00.000-07:002008-05-25T13:02:43.831-07:00Meglio i libri o meglio i blog?<a href="http://cultura.blogosfere.it/images/book-libro-vacanza.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 259px; CURSOR: hand; HEIGHT: 160px" height="180" alt="" src="http://cultura.blogosfere.it/images/book-libro-vacanza.jpg" border="0" /></a><br /><div><em>Steven Poole è uno scrittore, compositore e giornalista britannico. Ha scritto Unspeak (2006) e Trigger Happy (2000). Questo articolo è uscito sul suo blog con il titolo </em><a href="http://stevenpoole.net/blog/fugitive-pieces/"><em>Fugitive pieces</em></a><em>.</em></div><br /><div><a href="http://www.internazionale.it/"><em>Internazionale </em></a><em>lo ha tradotto e messo in rete qualche giorno fa. L'ho trovato molto interessante.</em> </div><br /><div></div><br /><div></div><br /><div>Abbiamo ancora bisogno dei libri? Alcuni lettori del mio blog hanno posto l'accento sul successo economico di molti blogger e credono che quella sia la strada del futuro: gli scrittori dovrebbero smettere di scrivere i libri per intero prima di cercare di venderli perché oggi esiste la pubblicazione istantanea sul web, più immediata e all'avanguardia. Ma che ne sarà così della qualità della scrittura?Credo che i blog siano un ottimo strumento per discutere sui temi di stretta attualità. Quelli che ammiro di più spesso sanno confutare le posizioni ufficiali in modo brillante, con analisi approfondite e battute divertenti. Ma non ho dubbi: scambierei all'istante tutto quello che ho letto nella blogosfera nell'ultimo anno per una copia del magnifico libro di Denis Johnson <em>Tree of smoke</em>.C'è un motivo per cui un futuro Denis Johnson non pubblicherà mai un capolavoro a puntate su internet? Secondo me sì, e dipende da una combinazione di tecnologia, struttura sociale e capacità di durare nel tempo. Visto che scrivo libri, articoli e post, vorrei raccontarvi la mia esperienza personale. </div><br /><div><strong>Tagliare, tagliare, tagliare</strong></div><br /><div>Quando scrivo un libro ho a disposizione mesi o anni. Raccolgo parole in capitoli che poi rileggo, taglio e faccio leggere ai miei amici perché li smontino senza pietà. Ci rimango malissimo a ogni critica, poi capisco che avevano ragione e correggo di nuovo. Poi mando tutto a un copy editor che passa il libro al setaccio e mi fa notare che uso la parola "così" troppo spesso. Rileggo tutto, inserisco le ultime correzioni e il libro va in stampa. A quel punto entrerà a far parte della <em>British library </em>e ci rimarrà per molto tempo. Se ho fatto un errore veramente imbarazzante potrò correggerlo solo nella ristampa, sempre che ce ne sia una.Quando scrivo un articolo ho a disposizione ore o giorni. Scrivo il doppio del necessario e poi taglio fino a che non raggiungo il numero di parole stabilito. A quel punto lo mando al giornale e forse un editor mi chiamerà per farmi un paio di domande, permettendomi di chiarire una frase o di correggere un refuso. Se ho fatto un errore veramente imbarazzante sarà segnalato nelle correzioni del numero successivo, ma non tutti quelli che avranno letto l'articolo originale leggeranno la correzione.Quando scrivo un post ho a disposizione ore o minuti. Il caffè entra in circolo e le mie dita diventano velocissime. Nessuno lo vede finché non clicco il tasto "pubblica" e comincio a controllare ossessivamente il traffico sul sito. Se ho fatto un errore veramente imbarazzante qualcuno lo sottolineerà nei commenti, con più o meno ostilità o sarcasmo. Per me il senso di un post non è spaccare il capello, ma provocare una discussione interessante.Come avrete capito, uso la massima cura quando scrivo un libro: in quel caso non posso sbagliare e il contributo di tutte gli occhi che rileggono il testo è fondamentale. Questa è solo la mia esperienza personale e forse molti blogger dedicano grande attenzione alla revisione di un post. Le distinzioni sono fluide, e lo sono sempre state: si dice che Dostoevskij abbia scritto <em>Il giocatore</em> in soli ventisei giorni per pagare i debiti di gioco. Charles Dickens, invece, pubblicava i suoi libri a puntate sui giornali e poi non cambiava quasi nulla nelle edizioni rilegate. L'idea che oggi i blog possano accantonare altre forme di scrittura è paragonabile a quella di un autore settecentesco che scriveva solo pamphlet senza pubblicare satire o romanzi. Forse il libro così come lo conosciamo sarà un fenomeno storico effimero, basato su una particolare tecnologia, durato solo mezzo millennio. Se così fosse lo rimpiangeremo. Le conversazioni tra blogger durano ore o giorni, ma le conversazioni tra i libri possono durare secoli.</div><br /><div></div><br /><div><a href="http://stevenpoole.net/blog/fugitive-pieces/"></a></div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-204114737660907264.post-68620410321011540442008-05-22T23:41:00.000-07:002008-05-23T22:41:47.377-07:00Il self publishing balla il tango<a href="http://www.magictv.tv/wp-content/uploads/2007/08/tango1.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 251px; CURSOR: hand; HEIGHT: 357px" height="426" alt="" src="http://www.magictv.tv/wp-content/uploads/2007/08/tango1.jpg" border="0" /></a><br /><div><em>Avevamo già scritto della possibilità di </em><a href="http://bitletteratura.blogspot.com/2008/03/ed-ora-mi-pubblico-da-solo.html"><em>pubblicare da soli </em></a><em>i propri scritti con l'aiuto del web. Recentemente La Repubblica ha avviato il suo nuovo portale del self-publishing: il </em><a href="http://www.ilmiolibro.it/"><em>mio libro.it</em></a><em>. Per molti è stato un vero sollievo, un'alternativa ai servizi di matrice straniera che per primi hanno popolato la rete. Qualcun altro grida al sacrilegio. </em></div><br /><div><em>Intanto, un giornalista di Catania, ottimo professionista e mio amico ha deciso di affidare il suo primo scritto proprio all'autopubblicazione. Qui ci racconta la sua esperienza</em> </div><br /><div></div><br /><div>di<em> </em>Gianluca Reale</div><br /><div><strong></strong></div><br /><div>Tango di qua e di là, seduzione a destra e a manca. Spot, mode e trasmissioni televisive. Ovunque il tango fa brodo. Mi sono chiesto, allora, perché non deve fare brodo anche il mio libricino? <em><a href="http://www.ilmiolibro.it/libro.asp?id=8368">Tangueria</a></em>, in fondo l’ho scritto per gioco, scambiando e-mail dopo ogni lezione (di tango) con la mia amica Rosita Nicastro. Ma poi, lima di qua e di là, è venuto fuori questo volume che definire romanzo mi sembra pretenzioso. Però… l’ho fatto leggere, ho ricevuto preziosi consigli e incoraggiamenti lusinghieri da <a href="http://www.marsilioeditori.it/schedalibro.htm?codice7=3179202">Marco Vespa</a> e dalla mia amica <a href="http://www.annapavone.it/">Anna Pavone</a>, da qualcun altro ancora, da qualcuno un po’ di indifferenza. A volte penso sia un argomento per fissati, ma in fondo è lo specchio della nostra umanità, del mondo in cui viviamo. Raccontato attraverso la vicenda di Lupiño Caruso, giornalista di gossip che si ritrova immerso nel mondo tanghero, con il compito di scriverne le “cronache rosa” tra pettegolezzi, contrapposte fazioni e tanta passione per il ballo argentino.<br />Però, un libro che ti rimane nel cassetto è un bambino che non vuole uscire dal ventre materno. E per uno che si ritrova per caso a fare l’aspirante scrittore (ma va, non prendiamoci troppo sul serio!) è la sofferenza più grande. Allora l’ho messo on line, un po’ per sperimentare un po’ per evitare di incappare ancora nei “grazie, ma non rientra nella nostra linea editoriale”, la risposta semiautomatica (come un’arma da fuoco) che ti colpisce ad ogni approccio con le case editrici, diciamo così, tradizionali. Allora perché non affidarsi al web? In fondo la cosa non stona, nel 2008, l’era delle community, del web 2.0, quello fatto dai contenuti della gente comune (e chi sono io, sennò?). A dirmi de ilmiolibro.it prima di tutto è stata una mia amica giornalista, che mastica di libri e librerie on line e siti di libri. Poi ho visto la martellante pubblicità su Repubblica e non ho resistito. In fondo, non costa nulla e mi sono lasciato vincere dal perverso piacere di vedere una copertina colorata e delle pagine (benché virtuali) accogliere il tuo lavoro, un torbido godimento sognato da chiunque tenga un manoscritto nel cassetto. Facile facile, eccoti il tuo libro. Così è fattibile. Anche perché il libro, almeno una copia, te la puoi fare recapitare a casa. Se non vendi, in fondo, che importa? Potrai dire a tuo figlio: ho fatto un libro.Nessuno ha investito una lira, se a qualcuno il tuo libro piace è tanto di guadagnato. E se devi fare una presentazione, la fai col libro virtuale: inviti, parli, racconti, poi se qualcuno vuol comprare il libro, prego, si accomodino signori, lascino la quota al librario, lui ordina le copie, vi arriveranno direttamente a casa. Potrebbe essere una rivoluzione. Se fosse così semplice… ma anche qui, l’importante è farsi conoscere. E allora, come sempre, la faccenda si complica. Scusate, adesso devo fare un po’ di mailing…</div>BitLithttp://www.blogger.com/profile/07406648041840246215noreply@blogger.com4