giovedì 16 ottobre 2008

La biblioteca "senza posto fisso" di Shelley Jackson


L’autrice di uno dei classici degli ipertesti letterari, Shelley Jackson, è ormai apprezzata in tutto il mondo per la sua narrativa forte, talentuosa e postmoderna. In Italia Minimum Fax ha pubblicato La melancolia del corpo (2004) e "Sonno", in Burned Children of America, (2004).
Ma oggi vi segnalo un’altra creazione della scrittrice e cioè The Interstitial Library's Circulating Collection, una provocatoria biblioteca che –scrive l’autrice- non si trova in un posto fisso ma nelle collezioni private di tutti i lettori, nelle librerie dell’usato, nei negozi di cose a poco prezzo, nella spazzatura, nelle discariche, ma anche nelle soffitte, garage, alberi cavi, navi affondate, nel fondo scrivania-cassetti di scrittori, nella fantasia dei non-scrittori, nelle pagine di altri libri, nel “possible future, and the inaccessible past”.Tutta la creatività della Jackson poggia sul non luogo, sulla non trama e persino sul non scritto, in quanto inteso come narrazione incompleta, pronta per essere finita dal lettore anziché dell’autore. Da informazioni raccolte sul Web - non esiste una biografia ufficiale della scrittrice - risulta che la Jackson abbia un debole per i negozi di libri usati, dove ha anche lavorato, e una paradossale (per lei, autrice storicamente “elettronica”) e “adeguata ossessione per i libri: carta, colla e inchiostro”.

8 commenti:

astrosio ha detto...

forse neanche lei esiste, come j.t. leroy. o magari e' lei a essere un libro. ecco. tipo. piu' o meno.

Anonimo ha detto...

i tuoi post sono sempre delle chicche! questa autrice non la conosco, ma - se esiste - già la amo.

BitLit ha detto...

@astrosio:
non sei tanto lontano dalla verità. leggi qui (è un suo progetto collettivo di scrittura sul corpo):http://www.ineradicablestain.com/skin.html

@zop: E' molto interessante (ne parlo anche nel saggio).

Anonimo ha detto...

comincio a pensare che questa società orizzontale e reticolare in cui viviamo ha bisogno di sguardi orizzontali e reticolari, e l'autore così diverrà un'altra cosa. ma lo stile? quella cosa indefinibile?

Anonimo ha detto...

Se lo stile c'è, non è nè circolare, nè orizzontale. C'è e basta. :-)

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Astrosio... non luogo, non trama, non scritto e prima o poi la Jackson troverà il punto nel mondo dove non esserci più :)

Anonimo ha detto...

Rosa Maria scusami, ma nella foto sei molto bella.



http://quasiscrive.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Grazie del complimento Giulio. Spero però che ti piaccia anche il blog :-)