lunedì 2 giugno 2008

Buràn e le storie invisibili


“Ci sono mondi che si raccontano, là fuori. Mondi distanti e differenti, voci che chiedono ascolto. Buràn è una rivista letteraria che insegue e traduce storie dal Web di tutto il mondo, annullando distanze e silenzi”.
Sono tante le riviste letterarie on line, molte di queste vengono segnalate dai blogroll in giro per la rete e sono di buon livello, ma Buràn è degna di nota perché compie un’operazione diversa dal solito. La redazione “procaccia” scritti in giro per il web –si tratta per lo più di siti ufficiali degli autori o altre riviste letterarie, quasi mai di blog- per poi fare un egregio lavoro di traduzione e rispetto della fonte.
Ogni numero di Buràn è a tema. L’ultimo, del febbraio 2008, è dedicato al cibo con incursioni in Messico, Spagna, Colombia, Stati uniti, Nepal, Sudafrica. Non manca una certa attenzione anche per altre forme creative come la fotografia. Per chi ama leggere su carta Buràn offre la possibilità di stampare con un semplice clic. La rivista ha poco più di un anno di vita alle spalle e, si legge nella presentazione, “la sfida a cui non negarsi è quella di scoprire Scritture Invisibili: storie scritte in lingue inaccessibili, o che si perdono nel grande oceano della Rete”.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

è davvero un peccato che (a quanto sembra) sia al capolinea

BitLit ha detto...

è anche un peccato non firmarsi, caro anonimo.... (magari con un nick)

flounder ha detto...

è un peccato, sì. e detto da me, che ne sono la madre, di Buràn, è dolore vero.

purtroppo Buràn non è un blog, ma un progetto che richiede una mole di energia enorme, sconsiderata. richiede attenzione, cura, costanza, impegno.
richiede riconoscimento al diritto di esistere, richiede entusiasmo.
richiede lettori, soprattutto. altrimenti non ha senso che esista.

Anonimo ha detto...

Chissà perchè le cose più belle hanno sempre vita breve... Ho appena conosciuto Buràn e mi sembra un esperimento riuscitissimo. Anche una rivista importante come Maltese narrazioni ha chiuso i battenti pochi mesi fa. Cosa succede in questi casi? Si rinasce sotto altra forma? O i contenuti restano in rete a testimonianza di una bella avventura culturale?

Anonimo ha detto...

Ah saperlo...!