domenica 17 febbraio 2008
Libri e condivisione web
Avrete sicuramente sentito parlare di web 2.0 ma anche di networking partecipativo. Non mi voglio dilungare sull’evoluzione di Ajax o sulle frontiere virtuali dell’intelligenza collettiva. Mi interessa, invece, comprendere meglio l’incidenza del web sui gruppi di lettura.
L’esperienza dei gruppi di lettura appartiene agli Stati Uniti e a molti Paesi europei. La storia ci tramanda di ottocenteschi club anglosassoni, snob e maschilisti, e ci trasmette anche la memoria dei prestigiosi gabinetti di lettura francesi e tedeschi. Negli ultimi decenni la vecchia “lettura di gruppo” si è decisamente trasformata , e – novità, anche se non proprio recente- in Italia i gruppi si affidano al web per discutere meglio e condividere analisi, critiche ed emozioni legati ai libri che scelgono di leggere. Sembra che nel nostro Paese il fenomeno punti particolarmente sulla condivisione, e che abbia superato la soglia della lettura di gruppo a favore delle impressioni finali sul testo.
Che questa sia una peculiarità tricolore lo conferma Luca Ferrieri, direttore della Biblioteca civica di Cologno Monzese, studioso che dedica molto del suo tempo alla divulgazione della lettura condivisa e all’analisi delle relative modalità, web compreso. Per ascoltare un suo recente intervento sul tema dei gruppi lettura cliccare qui.
Dicevo del 2.0. Non è facile offrirne una definizione esatta, ma non è difficile capire che il web 2.0 è un mix tra abbinamenti di software e un concetto fondamentale: il contenuto lo offre l’utente. Pardon, il contenuto è l’utente.
Partiamo dunque dai gruppi di lettura “embrionali” in rete. Tra questi è d’obbligo citare it.cultura.libri di Google dove gli utenti recensiscono libri, ma non condividono un percorso.
Di lettura si parla anche su Letturaweb, una selezione di testi e immagini che si riferiscono a libri, lettori e lettura. I lettori partecipano con delle segnalazioni e un motore di ricerca facilita l’accesso al sito. Ma siamo ben lontani dalla condivisione che invece è ben testimoniata dal blog dei gruppi di lettura di Cologno Monzese e Cervia, a metà tra il sito di servizio (elenco dei libri discussi, commenti, mappa dei gruppi di lettura italiani) e di pungolo culturale. Ogni membro del gruppo posta liberamente un commento o una segnalazione, superando la formula autorefenziale del blog.
Una bella esperienza. Da copiare in ogni città.
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9 commenti:
Ci sono molti gruppi di lettura all'interno di www.anobii.com, come anche una sorta di gruppo continuo di lettura è il blog di Massimo Maugeri: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/
per non parlare dell'esperimento di analisi del fenomeno blog (anche in versione letteraria) condotto da http://ibridamenti.splinder.com
Personalmente io e Lory non aderiamo a gruppi di lettura per evidente mancanza di tempo. A noi piace molto leggere e mi sembra che si evinca dai contenuti del nostro blog. Però avere un appuntamento fisso per condividere in uno spazio preciso le nostre impressioni sarebbe complicato. Quando ci ritroviamo insieme (avviene meno spesso di quanto vorremmo) la nostra priorità è assolutamente SCRIVERE. :-)))
Laura
Benissimo!! Non lo conoscevo, grazie per la segnalazione.
Mi sentirei un po' condizionato dall'idea di appartenere ad un gruppo di lettura. Ma questa è un'altra storia. Non sapevo che in Italia ci fosse questa tendenza a "condividere" le pèroprie conoscenze. Prendo nota delle vostre segnalazioni.
@lory et laura: bellissimo quello che avete detto: "la priorità è scrivere"!
Per me la priorit� � leggere. La padrona di casa a che partito appartiene? La conosco da molti anni e non l'ho ancora capito. Ambigua..........
Leggere, scrivere sono due facce della stessa medaglia. Se qualcuno legge qualcosa vuol dire che qualcuno ha scritto qualcosa. Non c'è ambiguità, anzi. Ben vengano i gruppi di lettura anche sul web, anche se personalmente la cosa non mi entusiama più di tanto. Ben vengano così come esistono i gruppi di scrittura. Purchè sia bella scrittura e di conseguenza buona lettura.
@figliodiarchimede: Profondo e veritiero, come sempre.
Se conosco Mrs BitLit la sua priorità è scrivere. Ma se le togliessimo la lettura rimarrebbe senza ossigeno...
Apprendo da Gery di questo tuo spazio virtuale, che piacere leggerti collega.
Un abbraccio
Giovanni Villino
PS. Al più presto avrai un link sul mio blog!
Scusate se vado un po' contro corrente ma leggere dovrebbe essere piu' diffuso dello scrivere. Purtroppo ho l'impressione invece che tra non molto gli scrittori avranno superato i lettori per numero e capacità e ci sarà così tanto di scritto nel mondo (analogico e digitale) che molto rimarrà non letto. Un libro non letto è come un albero che cade in una foresta disabitata. Produce un suono o un fruscio di pagine?
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