lunedì 10 marzo 2008

Booktrailer, un genere in stand by


Le ho incontrate “virtualmente” qualche giorno fa. Lucia Massacesi e Marcella Manghi sono due professioniste che hanno dato vita a LumaLab un video content provider. Due chiacchiere con loro sono servite a chiarirmi a che punto siamo in Italia con uno strumento che non tutti conoscono ma che loro realizzano, e con ottimi risultati, dal 2005: il booktrailer. Si tratta di brevi filmati pubblicitari dedicati a libri di imminente o di recente uscita, e sono ispirati –in termini estetici e di montaggio- ai più famosi trailers cinematografici. Ho chiesto a Lucia e Marcella una definizione più precisa di BT. Eccola: “Un lampo di suggestioni audiovisive che fa luce sui contenuti del libro: una quarta di copertina che desta nel fruitore il desiderio di passare alla lettura del libro”.
Il booktrailer è ancora una novità; il genere è stato importato in Italia dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dall'Olanda, e per ora circola su siti specializzati, blog o su You tube.
LumaLab ne ha prodotti di molto interessanti come “La moneta maledetta” realizzato per la San Paolo.
Ma le potenzialità del booktrailer in Italia non sono ancora sfruttate appieno.
Sono pochissime le case editrici che investono sul BT (tra queste c’è Marsilio) e ancora meno quelle che lo richiedono di qualità. Con il risultato che il genere risulta ancora sperimentale mentre, tutto sommato, i lettori potrebbero anche essere pronti a recepirlo. Soprattutto se approdasse in tv o al cinema.
Nel frattempo vi segnalo alcuni BT che ho trovato molto interessanti. Come quello di Manituana di Wu Ming, di eccezionale originalità e bellissima resa grafica. Merita un’occhiata anche il canale You tube curato dal sito GrenarLabs che ne raggruppa una serie esemplificativa. Esiste anche un portale europeo di booktrailers.
E infine, date un’occhiata al BT Mondadori di “Come Dio comanda” (Ammaniti). Lo immaginavate così?

11 commenti:

Unknown ha detto...

Ehilà. Sono Grenar, grazie per la citazione! Sottoscrivo in pieno la tesi dell'articolo. Negli USA i book trailer sono per lo più opere artigianali (e pessime) create dagli autori in cerca di editore (con la qualità che potete immaginare). In UK e Olanda sono per lo più (pochi) buoni progetti affidati a (pochi) professionisti, con ottimi risultati (ci sono persino italiani che li realizzano per conto di editori olandesi!). In Germania e in Italia c'è ancora l'odore della novità. Marsilio, Mondadori, Rai Educational tra i primi a buttarsi nella mischia.

Ai book trailer può accadere ciò che è capitato alla pubblicità e al videoclip: generi nati come "secondari" e funzionali; divenuti nel tempo forme d'arte a sé stanti.

Vedremo gli eventi, cercando per quanto possibile di crearli... ;-)

Grenar

lauraetlory ha detto...

Rosa Maria, ci hai dato una grandissima idea!!!
Un book trailer per i nostri libri.

BitLit ha detto...

@lauraetlory: scriviamoci sulla mail e vi saprò dire di più! :-)

booktrailer ha detto...

In qualità di produttore di Booktrailers devo dire che in realtà le case editrici che si stanno avvicinando a questo nuovo strumento di comunicazione aumentano di giorno in giorno.

E' vero però che ad oggi la qualità richiesta non è alta. Molti prodotti sono di fattura artigianale e si vede. Esistono però anche ottime produzioni quali ad esempio:

Confine di stato (Marsilio)
La cura dei Sogni (Salani)
Il totem del lupo (Mondadori)
Love Life (Fazi Editore)
Non mi ami ancora (Il Saggiatore)

Domenico Moretti

Anonimo ha detto...

Non sapevo di questo genere, incredibile. Il livello medio non mi sembra alto ( ho dato un'occhiata su you tube) e se comunque non sbarcheranno in tv o quantomeno al cinema, serviranno a poco...

357357357357357357357357@live.it ha detto...

secondo me non funzionano. i lettori sono lettori, non visori.

Anonimo ha detto...

Anche secondo me c'è qualcosa che dovrebbe essere rinnovato; qualcosa da diversificare rispetto ai trailer cinematografici. Per esempio tu segnali Manituana. Quello mi è piaciuto molto di più rispetto al booktrailer di Ammaniti. Forse perchè il primo ha utilizzato la grafica, un genere più vicino alla scrittura...

lauraetlory ha detto...

Senza volermi definire una professionista, pero' giro e monto servizi ormai da cinque anni in qualita' di regista e penso di avere un certo know how per realizzare qualcosa di buono.
Rosa Maria, ti scrivo senz'altro.
Laura

Gerypa ha detto...

Un libro non è un film. Le pagine non sono frame. La carta non è un monitor. Guardo con curiosità e con rispetto tutto ciò che c'è di nuovo e non ho ancora l'età anagrafica per macinare lamentele e brontolii ad ogni sospiro di novità. Però sono atavicamente per la distinzione di metodi e ruoli.
Aspetto di essere stupito dai booktrailers: al momento non mi appassionano.

BitLit ha detto...

Sarà perché amo i videoclip, o perché amo il cinema, ma l'idea che un giorno i BT possano circolare in tv o sul grande schermo non mi dispiace affatto. Non credo sia un fattore generazionale... Mi trovo d'accordo con Grenar (c'è bisogno di tempo)e con Booktrailer (si, la qualità non è alta).
Comprendo le perplessità di Gery e di Valeria, ma credo sia ancora presto per respingere del tutto l'idea.

Anonimo ha detto...

ciao se ti interessano i booktrailer su www.booksweb.tv c'è un'apposita sezione che li raccoglie. e siamo anche aperti ai contributi se qualcuno vuole inviarcene. un saluto. :)
www.bookswebtv.splinder.com